Circus Madagascar during Covid-19
I live in Ascoli Piceno, a small town in central Italy. Here, too, the pandemic crisis’s effects were felt in all work sectors, blocking many activities, including mine. As a photographer, I try in my small way to deal with this historical moment in the world through the narration in images. The Covid-19 emergency, which hit our country and the world with the speed and violence of a tsunami, has seriously affected culture, art and live entertainment.
Shows, festivals and events have been cancelled, and the companies are completely stopped, as never happened in the history of modern and contemporary entertainment.
So, starting from the Macro Problem, I focused on a Microcosm: a Circus that stopped for two months on the outskirts of my city.
The main motivation that pushed me to tackle this work is the difficulty in which you come to find the animals that in these situations are the ones that pay the highest price.
Despite my clear opposition to circuses with animals, now is not the time to make controversy on this topic but rather to create a spotlight in order to raise public awareness and move consciences.
The Madagascar Circus is made up of about 70 people and 100 animals, but daily activities do not stop in times of lockdown. Around everything is in constant motion. Each of the over 70 members does their part during the day: those who fix the engine or inflate the tire of one of the trucks, those who clean the area, others bring food to the animals, and some train in the evolutions, waiting to do it in front of the public.
For several months the circus families have not had entries, and unfortunately, the exits do not stop. Yet there is confidence in the future, also thanks to solidarity.
In fact, from the institutions, the Municipality and the Civil Protection in particular, other organizations such as Caritas receive aid like food and basic necessities.
In addition, about 34 quintals of hay, 6 of straw, fruit, vegetables and bread for elephants, camels, llamas and ponies. For the felines, the Municipality has granted slaughterhouse waste from the municipal slaughterhouse twice a week.
I went in person to speak with Luca, the manager of Circus Madagascar, and I explained why I wanted to do a photographic reportage within their community. I was welcomed kindly and with availability. This allowed me to spend several days in contact with their daily reality.
I chose to use my favourite camera: The Fuji X100F: discreet, reliable, light.
With this, I could move with ease without giving the impression of being an intruder with a bulky photographic kit. Entering others’ lives is not easy at all, you have to talk before taking pictures, and you learn this over the years.
Italian:
Il Circo Madagascar durante il Covid19
Vivo ad Ascoli Piceno, una piccola città del centro Italia. Anche qui gli effetti della crisi pandemica si sono fatti sentire in tutti i settori lavorativi bloccando molte attività compresa la mia. In quanto fotografo cerco nel mio piccolo di occuparmi, attraverso la narrazione per immagini, di questo momento storico mondiale. L’emergenza covid-19, piombata nel nostro Paese e nel mondo con la velocità e la violenza di uno tsunami, ha colpito la cultura, l’arte e lo spettacolo dal vivo in maniera grave.
Spettacoli, Festival, Rassegne ed Eventi sono stati annullati e le compagnie sono completamente ferme, come mai si è verificato nella storia dello spettacolo moderno e contemporaneo.
Quindi, partendo dal Macro Problema mi sono concentrato su un Microcosmo: Un Circo fermo da due mesi nella periferia della mia città.
La molla principale che mi ha spinto ad affrontare questo lavoro è la difficoltà in cui si vengono a trovare gli animali che in questi frangenti sono quelli che pagano il prezzo più alto.
Nonostante la mia netta contrarietà ai circhi con animali adesso non è il momento di fare polemiche su questo argomento ma piuttosto di creare un riflettore per poter sensibilizzare l’opinione pubblica e muovere le coscienze.
Il Circo Madagascar è composto da circa 70 persone e 100 animali, in tempi di lockdown le attività quotidiane però non si fermano. In giro tutto è in perenne movimento. Ognuno degli oltre 70 membri durante la giornata fa la sua parte: chi sistema il motore o gonfia lo pneumatico di uno dei truck, chi pulisce l’area, altri portano da mangiare agli animali e c’è chi si allena nelle evoluzioni, in attesa di farlo davanti al pubblico. Da diversi mesi le famiglie circensi non hanno entrate e purtroppo le uscite non si fermano. Eppure c’è fiducia nel futuro, anche grazie alla solidarietà.
Infatti dalle istituzioni, Comune e Protezione civile in particolare, ad altre organizzazioni come la Caritas arrivano aiuti come viveri e beni di prima necessità.
In più circa 34 quintali di fieno, 6 di paglia, frutta, verdura e pane per elefanti, cammelli, lama e pony. Per i felini il Comune ha concesso due volte a settimana gli scarti di macellazione del mattatoio comunale.
Mi sono recato di persona a parlare con Luca il responsabile del Circo Madagascar e gli ho spiegato perché volevo fare un reportage fotografico all’interno della loro comunità , sono stato accolto gentilmente e con disponibilità, questo mi ha consentito di passare diverse giornate a contatto con la loro realtà quotidiana.
Ho scelto di usare la mia fotocamera preferita: La Fuji X100F : discreta, affidabile, leggera.
Con questa riesco a muovermi con disinvoltura senza dare l’impressione di essere un intruso con un ingombrante corredo fotografico. Entrare nelle vite degli altri non è affatto semplice, devi dialogare prima di fotografare e questo lo si impara con gli anni.
“I’m a 55 years old Italian, a professional photographer for 25 years, and I love using any tools to take the decisive moment: from iPhone to professional cameras.
I travel a lot. I love painting, cinema, architecture, opera and of course jazz.”
Albert Smith
December 31, 2020 @ 6:54 pm
Very nice! I love those small details (like the sledgehammer and tent stake) that are often overlooked. They tell more of the whole story when documenting something with so much span of potential subjects.
Thanks for sharing.
Steven Goldberg
December 31, 2020 @ 11:12 pm
Great pictures and I’m glad you posted in B&W. I remember your pictures on DP Review when the lockdown in Italy began. Glad to see your work again.